Roma parola magica (1/3)

Nessun’altra città, forse, ha lasciato lungo i secoli una traccia di sé così determinante ed influente nel mondo, come Roma.

Il prestigio delle sue opere è stato tale, il suo retaggio così multiforme, le sue vicende storiche così intense che il nome di Roma è stato tramandato religiosamente quasi ad assumere una funzione di stella polare, di paradigma.

La lingua, quale conservatrice dell’esperienza storica, dà una testimonianza di questo eccezionale destino. Tutt’oggi, la stessa parola Roma ed i suoi derivati formano una vera e propria costellazione.

Il nome di Roma deriverebbe verosimilmente dal gentilizio etrusco Ruma o dall’antico nome italico del Tevere Rumon. Ma suggestivamente è stato fatto derivare anche, sin dall’Antichità, dal greco rome che vuol dire forza. L’intreccio tra realtà storica e proiezione della grandezza romana è proprio costitutivo del mito di Roma.

L’antico dominio romano sull’orbe terrestre ha lasciato un’impronta nel nome di diversi luoghi e diverse genti. La più vicina Romagna e la più lontana Romanìa sono declinazioni della stessa identità. I Romagnoli ed i Rumeni sono gli abitanti di questi territori.

Proprio per motivo della loro lunga permanenza in Romania, gli stessi Zingari si sono attribuiti il nome di Rom (da cui deriva il nome romanichel dato loro spregiativamente dai francesi). E Romani si chiama la lingua di questo popolo di migranti.

La città di Erzurum, in Turchia, il cui nome le è stato dato dagli Arabi, designa la « Terra dei Romani ». La Rumelìa (o paese dei Romani) è stato il nome dato dagli Ottomani ai possedimenti turchi d’Europa, quindi ha indicato un principato incorporato alla Bulgaria.

Il perdurante prestigio di Roma ha incitato poi città o paesini ad ornarsi del qualificativo romano, come Vaison-la-Romaine in Francia o Heure-le-Romain, in Belgio. Negli Stati Uniti d’America, due città (una nello Stato di New York e l’altra in Georgia) ripropongono il nome della città madre, Rome. Il Roman Païs del Brabante belga illustra chiaramente la presenza in quella zona della lingua romana.

Bruxelles 14/09/1993

Illustration : Christoffer Wilhelm Eckersberg, 1815 – Vue à travers trois arches du Colisée à Rome

Publié in : « Sole d’Italia », 29/01/1994, n. 2295, « Roma parola magica che racchiude il passato e il presente »

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